Archivio mensile:giugno 2018
LA DIVERSITA’
Sono una ragazza perfettamente normale, con una vita normale, ma che da piccola era definita DIVERSA . Diversa perché ero dislessica, perché avevo degli strumenti che i miei compagni non avevano, perché gli insegnanti, alcune volte, mi davano attenzioni.
Mia madre vide che fin da piccola avevo alcuni “ritardi”, come ad esempio nel camminare o semplicemente nella parole e anche nel linguaggio. Lei mi portò da loro, che lei le chiamava Logopediste, ma che io non riuscivo a dargli una definizione perché per me erano estranei, erano persone che non rientravano nella mia conoscenza.
Non volevo andarci ogni volta per me era una vera e propria tortura, ma con il passare del tempo e soprattutto crescendo ho apprezzato quello che loro facevano per me.
Mi hanno aiutato a capire che il fatto che io ero diversa era una cosa molto positiva, che dovevo valorizzare questa diversità, sono riuscita ad avere carattere ed a non dire più SI ma riuscivo anche a dire NO, riuscivo a rispondere a quelle persone che mi prendevano in giro per la mia diversità, ma di ciò ne facevo un mio punto forte. In quei momenti mi sentivo forte, imbattibile e ancora oggi mi ci sento, non perché sono diversa ma perché accetto il fatto che lo sono. Oggi ho 18 anni faccio il quarto liceo delle scienze umane e ho una bellissima pagella, come ho già detto sono una ragazza PERFETTAMENTE NORMALE.
Carlotta Iacorossi
Sono Francesca Sonnino, sono stata una delle sue logopediste. Le ho detto oggi che no, lei non è normale. Non è normale perché non è nella norma dover lottare con se stessi già a sei anni, non è normale arrivare alla consapevolezza di sé prima dei 12 anni, non è normale doversi informare sui propri diritti ed imporli già alle scuole medie.
E non è normale, per i ragazzi DSA, avere grandi sogni e perseguirli.
Carlotta ha vinto, comunque vada, ha vinto.